Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.

Cesare deve Morire - Conferenza stampa a Roma

29/02/2012 | News |
Cesare deve Morire - Conferenza stampa a Roma

Giornata di presentazione al Nuovo Sacher per “Cesare Deve Morire”, vincitore dell’Orso d’Oro al Festival del Cinema di Berlino. Il film sarà distribuito dalla Sacher Distribuzioni di Nanni Moretti che si è detto molto sorpreso che il film fosse stato visionato, prima di lui, da altri distributori e che questi non lo avessero preso in considerazione. Dal canto suo Paolo Taviani ha invece ripercorso la storia di un’amicizia, quella col regista romano, spiegando come con questo film si chiudesse un lungo arco incominciato molti anni fa quando Moretti presentava i suoi primi lavori ai due registi toscani che lo fecero apparire sul grande schermo nel 1977 con “Padre Padrone”.
L’idea di girare a Rebibbia con un cast di detenuti che si trasformano in interpreti shakespeariani per mettere in scena “Giulio Cesare” è venuta ai Taviani per caso, dopo aver assistito, dietro invito di un’amica, alla recitazione di Dante nella sezione di Alta Sicurezza del carcere romano. Guidati dal regista Fabio Cavalli i detenuti, di cui alcuni ergastolani, recitavano alcuni canti dell’inferno, rivivendo il dolore di Paolo e Francesca, del Conte Ugolino e di Ulisse, raccontandoli ciascuno nel proprio dialetto e confrontando a tratti la storia che evocavano col proprio passato. Ne nacque un’emozione cruda e potente che i due, spesso prudenti nei propri progetti, vollero a tutti costi mettere in scena.
Sull’Orso d’Oro Paolo Taviani ha ammesso di non aver creduto fino all’ultimo che il prestigioso premio fosse destinato a loro e di averlo realizzato, una volta informato seppur genericamente sulla vittoria di una statuetta, solo dopo aver notato come tutti gli altri “orsetti” (così li ha chiamati) fossero stati assegnati ad altre pellicole. Significativo in tal senso anche la precisazione di Moretti  sul fatto che questa non sia una vittoria del cinema italiano ma dei fratelli Taviani. Girare e produrre il film è stata in effetti una scommessa e un’impresa, vuoi per la location, gli attori e i temi trattati, anche se i due registi non hanno voluto demonizzare la commedia che oggi riscuote senza dubbio gli interessi di più parti.
A presentare il film anche due attori, Salvatore Striano (Bruto) e Fabio Rizzuto (Stratone), entrambi con un passato da detenuti nel carcere di Rebibbia. I due si sono soffermati brevemente sulla situazione delle carceri italiane, affermando come la presenza di una biblioteca all’interno di un istituto penitenziario possa davvero cambiare la vita dei detenuti, che altrimenti, come purtroppo avviene nella maggior parte dei casi, non possono che parlare di crimini e processi.

Daniele Finocchi

 


Facebook  Twitter  Invia ad un amico  Condividi su OK Notizie 
 

Notizie in evidenza

Collabora con Voto 10
Seguici su Facebook Seguici su Google Plus Seguici su Twitter
Seguici su YouTube Registrati alla nostra Community Abbonati al nostro feed rss

I CINEMA DELLA TUA PROVINCIA

Advertising   Chi siamo   Collabora con Noi   Cookie Policy   Privacy   Termini e Condizioni d'Uso   Web TV  
 
Cerca
powered by Roma Virtuale :: Web Agency